L'Aiuti-quater innalza a 3.000 € la soglia d'esenzione per i benefit

Sono un lavoratore dipendente assegnatario di un'auto aziendale a uso promiscuo, assoggettata quindi a tassazione Irpef in busta paga secondo le tabelle Aci. Vorrei sapere se, in applicazione del decreto Aiuti-quater (Dl 176/2022), verrà effettuata automaticamente la dettassazione dal datore di lavoro fino alla soglia di tremila euro entro dicembre 2022.


Fisco

Qual è la tassazione dei premi di produzione erogati ai dipendenti pubblici?

Premi ai dipendenti pubblici senza imposizione agevolata

La circolare 35/2022 dell'agenzia Entrate in tema di misure fiscali per il welfare aziendale (articolo 12, Dl 115/2022) si riferisce esplicitamente alle utenze domestiche del servizio idrico, energia elettrica e gas, senza citare il teleriscaldamento. Al paragrafo 2.1, tuttavia, viene citato il servizio di riscaldamento. Si richiede pertanto se il rimborso di una bolletta del teleriscaldamento può essere compresa nel trattamento fiscale previsto per il welfare.

Il welfare aziendale copre anche la bolletta del teleriscaldamento

Un cittadino italiano ha da sempre lavorato all'estero. Nel 2021 è rientrato in Italia ed è stato assunto, a tempo pieno e indeterminato, da una multinazionale. Attualmente lavora solo in Italia e non è soggetto a trasferte estere. Il contribuente sta beneficiando dell'agevolazione fiscale ex articolo 16 del Dlgs 147/2015, e successive modifiche. Ora vorrebbe aprire una partita Iva come ditta individuale e, contemporaneamente, mantenere il suo impiego nella multinazionale. Questo soggetto può continuare a fruire del beneficio fiscale per l'impatrio di lavoratori se nello stesso periodo d'imposta percepisce redditi da entrambe le attività lavorative? Manterrebbe il beneficio sul reddito da lavoro dipendente se costituisse una Srl, anziché operare come ditta individuale?

Bonus impatriati al dipendente che apre anche la partita Iva

Sono un lavoratore dipendente assegnatario di un'auto aziendale a uso promiscuo, assoggettata quindi a tassazione Irpef in busta paga secondo le tabelle Aci. Vorrei sapere se, in applicazione del decreto Aiuti-quater (Dl 176/2022), verrà effettuata automaticamente la dettassazione dal datore di lavoro fino alla soglia di tremila euro entro dicembre 2022.

In base all'articolo16 del Dlgs 147/2015 e successive modificazioni, ossia il regime speciale per i lavoratori impatriati, il reddito imponibile è abbattuto del 70% se il lavoratore trasferisce la residenza nel territorio dello Stato, non è stato residente in Italia nei due periodi d'imposta precedenti e svolge attività lavorativa sul territorio italiano. Nel caso in cui la residenza venga trasferita nel 2020 per seguire un master universitario e solo nel 2022 si inizia a svolgere attività di lavoro dipendente, l'agevolazione spetta a decorrere da quale anno? Invece nel caso in cui venga trasferita la residenza a ottobre 2021 e contestualmente inizia un rapporto di lavoro dipendente, l'agevolazione può decorrere già dal periodo d'imposta 2021,anche se non si è fiscalmente residenti (permanenza inferiore ai 184 giorni) oppure decorre dall'anno successivo ma solo più per quattro periodi d'imposta? In entrambi i casi i soggetti non sono stati residenti in Italia nei due periodi d'imposta precedenti al trasferimento.

Lavoratori «impatriati»: da quale anno decorre l'agevolazione

Si chiede conferma del fatto che il regime fiscale - in deroga all'articolo 51, comma 3, del Tuir (Dpr 917/1986), introdotto dall'articolo 12 del Dl 115/2022 in caso di welfare aziendale - si riferisce anche all'ipotesi in cui il valore del fringe benefit superi il limite di 600 euro, per cui, solo per il 2022, la sola eccedenza (e non dunque l'intero valore) concorre a formare il reddito imponibile. Per esempio, in caso di beni ceduti o servizi prestati al lavoratore dipendente per 1.000 euro, solo l'importo di 400 euro concorre a formare il reddito imponibile?

Fringe benefit oltre la soglia: viene tassato l'intero importo

Sono beneficiario, per il quinquennio 2018/2022, del regime fiscale agevolato per “impatriati” previsto dal Dlgs 147/2015. Intendo esercitare l’opzione per l’allungamento del trattamento agevolato per ulteriori cinque periodi d’imposta (quinquennio 2023/2027), a norma dell’articolo 5, comma 1, lettera c, del Dl 34/2019, come modificato dall’articolo 1, comma 50, della legge 178/2020 (di Bilancio per il 2021). Sono in possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi, ma chiedo chiarimenti sia riguardo alla base di calcolo del versamento del 10 per cento, in quanto non sono riuscito a trovare un esplicito riferimento (nella normativa o nella prassi) ai campi della certificazione unica (Cu), sia riguardo alla tempistica: la norma indica il termine entro cui esercitare l’opzione (30 giugno dell’anno successivo a quello di conclusione del primo periodo di fruizione dell’agevolazione), ma non un termine a partire dal quale esercitare l’opzione, mentre la risposta a interpello 703/2021 specifica che «l'opzione non può essere esercitata prima del decorso del primo quinquennio di fruizione dell'agevolazione».

In Cu i dati dell'imponibile per la proroga del vantaggio

Un contribuente ha avuto accesso, dal 1° luglio 2017 al 31 dicembre 2021, al bonus impatriati, ex articolo 16 del Dlgs 147/2015. L'articolo 5, comma 2-bis, del Dl 34/2019 ha previsto la possibilità di estendere l'agevolazione per un quinquennio, purché sia stata versata l'imposta dovuta e sia stata fatta la comunicazione al datore di lavoro entro il 30 giugno 2022. Il contribuente che, avendo i requisiti per accedere alla proroga, non abbia rispettato la scadenza del 30 giugno, potrà accedere in futuro alla proroga per le sole annualità residue (quattro, invece di cinque)?

Impatriati: niente proroghe se la domanda è fuori tempo

Si chiede un parere in merito al corretto trattamento fiscale dell'indennità di trasferta, tenendo conto di quanto previsto dal Tuir (Dpr 917/1986) e dalle disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro del Credito. Tale Ccnl prevede che, qualora il dipendente effettui, nel corso del mese di calendario, cinque o più giorni di missione a lungo raggio, avrà diritto a: - il rimborso delle spese di viaggio; - il riconoscimento della corrispondente diaria, pari a 1/3 per il pasto quando il rientro nella sede di lavoro avvenga dopo le ore 14 o quando la partenza dal luogo di inizio missione avvenga prima della pausa pranzo; - il riconoscimento dei 2/3 di diaria per missioni di durata superiore a 10 ore. Il valore della diaria è stabilito dal Ccnl e varia in base sia all’inquadramento sia al numero degli abitanti del Comune oggetto della missione. Tenuto conto di queste disposizioni, se un dipendente ha diritto a un terzo di diaria, e il valore della diaria intera è pari a 103,22 euro, è corretto riconoscergli un importo di 34,40 euro - di cui esenti 15,49 euro, ossia un terzo dei 46,48 euro giornalieri - oppure i 34,40 euro possono essere riconosciuti interamente esenti, in quanto al di sotto dei 46,48 euro giornalieri?