Appalti pubblici

    La digitalizzazione coinvolge sempre gli operatori stranieri

    ML

    Alla luce della normativa sulla digitalizzazione di tutte le procedure discendente dal nuovo Codice appalti (Dlgs 36/2023) - come recentemente ribadito anche dall'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) «per tutte le procedure sottosoglia anche per affidamenti di importo ridotto» -, quale potrebbe essere la forma corretta per stipulare un affidamento diretto inferiore a cinquemila euro con operatori esteri (nel nostro caso, britannici, statunitensi o australiani), i quali non sono iscritti sulle piattaforme certificate di e-procurement che noi utilizziamo (sistema regionale oppure Mepa-Mercato elettronico della Pubblica amministrazione)? Questi operatori, pur sollecitati, non intendono (probabilmente a causa degli importi ridotti) svolgere gli adempimenti per la procedura di iscrizione al Mepa o al sistema regionale. Con il precedente codice (Dlgs 50/2016), si acquisiva il Codice identificativo di gara (Cig) tramite smartcig e si stipulava l'affidamento tramite Pec (posta elettronica certificata); tuttavia mi sembra di avere capito che questo metodo non è più coerente con la digitalizzazione in vigore dal 1° gennaio 2024.