Sono rivalutabili solo i beni già iscritti nel bilancio
Un'associazione riconosciuta, che non è iscritta al Registro unico nazionale del terzo settore, Runts, e che adotta la contabilità ordinaria, ha acquisito, anni fa, alcuni quadri per un importo di 1.500 euro, contabilizzando l'acquisto come costo in conto economico, senza iscrivere questi beni tra le rimanenze né tra i cespiti. Recentemente, a seguito di una perizia, è emerso che tali quadri hanno un valore di mercato stimato pari a 70mila euro. Si chiede se, in assenza di una normativa specifica sulla rivalutazione dei beni, l'associazione possa procedere volontariamente all'iscrizione di tali beni nello stato patrimoniale del bilancio per il valore risultante dalla perizia, valorizzando, così, un'apposita riserva nel patrimonio netto, oppure se debba attendere l'emanazione di una legge di rivalutazione, anche alla luce di quanto previsto dall'Oic 16.
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