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242 quesiti trovati
Redditi di terreni e fabbricati
Il 1° gennaio 2023 ho concesso in locazione un immobile a uso abitativo, con contratto a canone concordato, munito di attestazione dell'associazione dei proprietari, in un Comune non ad alta tensione abitativa. Avendo optato per la cedolare secca l'aliquota sarebbe del 21 per cento. Ad agosto 2023, al Comune è stato riconosciuto lo stato di emergenza. Vorrei sapere se in questo caso è possibile fruire dell'aliquota della cedolare ridotta al 10 per cento.
Una società di property manager che stipula contratti di mandato senza rappresentanza con i proprietari degli immobili, utilizza un portale internet per gestire gli affitti brevi. Posto che il portale applica la propria commissione al property manager, che a sua volta applica la sua al proprietario, la ritenuta d'acconto va calcolata sul prezzo dell'abitazione apparso sul portale o su quanto incassa il property manager al netto delle commissione del portale Riepilogando si calcola al lordo di tutte le commissioni o solo al lordo di quelle del property manager?
Nel caso di più comproprietari dell'immobile affittato, la ritenuta è operata e certificata solo nei confronti del comproprietario che ha stipulato il contratto di locazione, il quale - dall’imposta dovuta sul proprio reddito complessivo - potrà scomputare la ritenuta subita; qualora, poi, egli non abbia capienza, potrà chiedere il rimborso della ritenuta eccedente. Questa regola vale anche nel caso in cui il comproprietario non opti, in dichiarazione dei redditi, per la cedolare secca, bensì per la tassazione ordinaria?
Sono proprietario di un appartamento che intendo adibire a locazione turistica, stipulando un contratto della durata annuale (eventualmente rinnovabile) con un mandatario. Il mandatario gestirebbe l'attività come locazione turistica per mio conto, rispetterebbe gli adempimenti previsti dalla normativa vigente e fornirebbe tutti i servizi necessari agli ospiti della struttura. Il corrispettivo dovuto dal mandatario è composto da un minimo garantito; solo al superamento di una determinata soglia, egli corrisponderebbe parte della differenza. Per la stipula di un siffatto contratto, si chiede se è sufficiente una scrittura privata o se è necessario registrare il contratto e come dovrebbe essere trattato, in capo al mandante, il reddito derivante dal corrispettivo ricevuto da parte del mandatario.
Per un contratto di locazione relativo a un negozio, stipulato nel 2019 e assoggettato a cedolare secca del 21 per cento, il subentro di un nuovo conduttore, a seguito di affitto dell'azienda da parte dell'esercente, consente al locatore di proseguire nell'applicazione del regime agevolato?
Per un immobile dato in locazione a un'agenzia immobiliare affinché possa sublocarlo attraverso un mandato senza rappresentanza per finalità turistiche, è opportuno applicare la cedolare secca sul contratto tra locatore e agenzia?
Sono titolare, in quanto locatore, di un contratto di affitto a canone concordato in cedolare secca, giunto alla sua prima scadenza. So che, ai fini della cedolare secca, in assenza di variazioni, non è più obbligatorio comunicare la proroga tramite il modello Rli all'agenzia delle Entrate. Mi chiedo, però, se, ai fini della normativa contrattuale, l'Agenzia darà per scontato il rinnovo automatico di due anni in due anni, o se è comunque meglio comunicarlo.
Con il recente di obbligo per i gestori di piattaforme affitti brevi di trattenere la tassazione minima del 21% sul compenso da inviare a coloro che si avvalgono di tali servizi, non capisco la ragione per cui tale imposizione fiscale sia calcolata sul corrispettivo composto dall'affitto dell'ospite, dalle commissioni della piattaforma (circa il 5% + Iva ) e da eventuali altre spere sostenute (pulizie + Iva). È corretto che la cedolare secca venga pagata anche su "guadagni" della piattaforma e sull'Iva?
Ho inquadrato la mia piccola e unica struttura come "alloggio turistico", e il dirigente del Comune nel quale ho fatto la pratica mi ha detto che non ho la possibilità di detrarre o dedurre alcunché delle spese che sostengo (commissioni siti web di intermediazione, utenze, mobilio, alimenti per la colazione, dotazioni eccetera), in quanto la mia è un'attività accessoria non imprenditoriale, e per la quale non ho neanche la partita Iva. Un mio conoscente, che esercita da qualche anno la stessa attività (a livello non imprenditoriale, senza partita Iva e inquadrandola però come "casa vacanze") mi dice che riesce a scalare tali spese. Vorrei, quindi, capire se c'è veramente questa differenza tra due tipologie così simili, che risulterebbero, però, soggette a regimi molto diversi.
Ho acquistato un immobile a giugno 2023, con agevolazioni e mutuo prima casa. Attualmente è in corso una ristrutturazione straordinaria, con presentazione della Cila (comunicazione inizio lavori asseverata). Non potendo effettuare subito il trasferimento della residenza - che, comunque, avverrà entro 18 mesi dal rogito - sono attualmente in affitto in un'abitazione, sita nel territorio dello stesso Comune in cui si trova il mio immobile. In questo caso, sono tenuta al pagamento dell'Imu? Inoltre, nella prossima dichiarazione (modello 730/2024), come dovrò considerare questo immobile, che è la mia unica proprietà immobiliare, ma in cui non risiedo e che al momento non costituisce la mia dimora principale?
Un'estetista in regime forfettario svolge la sua attività in un negozio concessole in comodato d’uso gratuito dalla mamma. Ora, non riuscendo a gestire le troppe clienti, vorrebbe affittare una parte (affitto cabina) a un’altra estetista anch’essa con partita Iva forfettaria. Il contratto di affitto cabina, dato che l’immobile è in comodato, dovrà essere stipulato tra la mamma e la partita Iva oppure può stipularlo anche direttamente la figlia (comodataria) con autorizzazione scritta rilasciata dalla mamma (comodante)? Mi sembra che l’agenzia delle Entrate ha specificato che in caso di immobili in comodato dati in affitto il reddito viene imputato al proprietario, quindi il contratto di affitto cabina andrebbe stipulato tra la mamma (proprietaria) e l'altra estetista. È corretto?
In caso di assegnazione agevolata di un bene immobile, la base imponibile, da indicare in fattura, può essere determinata facendo riferimento al costo di acquisto del bene al netto degli ammortamenti?
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