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208 quesiti trovati
Redditi diversi
Possiedo un appartamento in un condominio, che ha beneficiato del superbonus al 110% e del sismabonus. I lavori sono terminati a marzo 2024. In aggiunta ai lavori condominiali trainanti (cappotto termico eccetera), sulle singole unità immobiliari (compresa la mia) sono stati anche effettuati limitati interventi trainati, come la sostituzione degli infissi. Avendo messo in vendita l'appartamento, vorrei sapere se dovrò pagare l'imposta sulla eventuale plusvalenza.
Posseggo una collezione di circa mille dischi e vorrei venderne una buona parte tramite piattaforme on line. In caso di vendita, sono tenuto a particolari adempimenti dichiarativi oppure no, dato che il mia attività lavorativa è un'altra?
Un cittadino italiano, residente in Italia, realizza una plusvalenza per la cessione di una casa sita all’estero, ereditata da più di cinque anni dal padre, che era un cittadino italiano iscritto all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero). Si chiede se la plusvalenza è soggetta a tassazione in Italia.
Sono titolare di alcune azioni caricate sul dossier titoli con valore pari a zero. Poiché ho maturato importanti plusvalenze vorrei sapere come posso fare in modo che predetti titoli riducano la plusvalenza da sottoporre a tassazione, tenendo presente che la banca non li tratta.
Ho acquistato un immobile (seconda casa) e l'ho rivenduto dopo soli due anni realizzando una plusvalenza di 30mila euro. Vorrei sapere se è corretto ritenere che l'operazione non è soggetta tassazione considerato che la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita corrisponde a quanto da me speso per interventi di ristrutturazione edilizia per i quali continuo a fruire della detrazione fiscale.
Ho acquistato un appartamento in un condominio nel 1979 e vi ho mantenuto la residenza fino al 2010. Il condominio ha beneficiato del superbonus al 110% e i relativi lavori sono terminati a marzo 2024. Avendo messo in vendita l'appartamento, vorrei sapere se dovrò pagare l'imposta sulla eventuale plusvalenza.
Nel caso di cessione di un terreno agricolo, per il quale la nuda proprietà è intestata al figlio e il diritto di usufrutto al genitore, sarebbe intenzione di retrocedere la nuda proprietà all'usufruttuario, con donazione inversa, per poi procedere alla vendita da parte di quest'ultimo come unico e pieno proprietario. L'attuale nuda proprietà del terreno è stata donata al figlio due anni fa e il genitore ne era proprietario da decenni. Si pensa così di evitare la limitazione dovuta a provenienza da donazione inferiore ai 20 anni e inoltre di evitare l'imponibilità della plusvalenza. Si chiede pertanto se la vendita, effettuata dopo la retrocessione della nuda proprietà, può configurarsi come normale cessione di terreno agricolo posseduto da più di 5 anni.
Vivo in un appartamento di cui mia moglie è proprietaria al 50% poiché acquistato in regime di comunione di beni. Mia moglie è coreana, con cittadinanza italiana, e risiede stabilmente in Corea del Sud per motivi di lavoro. Poiché dobbiamo vendere la casa prima dei 5 anni dal suo acquisto per acquistarne un'altra, dove io andrò ad abitare e che sarà, per me, prima casa, siamo stati informati dal notaio che mia moglie dovrà pagare il 26% di imposta sulla plusvalenza relativamente alla sua quota di proprietà, in quanto considerata, per lei, seconda casa. Tuttavia, l’articolo 67 del Tuir (Dpr 917/1986) recita che la tassabilità delle plusvalenze è esclusa, tra gli altri motivi, anche nel caso in cui l’unità immobiliare sia stata, per la maggior parte del periodo intercorso tra l'acquisto o la costruzione e la cessione, adibita ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari. Vorrei avere il parere dell'esperto.
Dopo il decesso dei miei genitori ho ereditato l'immobile in cui vivevano, che ho poi affittato fino ai primi mesi del 2023. Nel frattempo il condominio ha deliberato una ristrutturazione, che fruisce del 110 per cento e che sta ora per terminare. Poiché avrei trovato un acquirente, vorrei capire se nel mio caso, trattandosi di un immobile ereditato, sono esentato dal pagare l'imposta del 26% sulla plusvalenza per la vendita degli immobili che sono stati oggetto di lavori di ristrutturazione.
Dopo la morte di mio padre nel 2017, l'abitazione dei miei genitori viene ereditata da me e da mia madre e poi, con il decesso di quest'ultima nel 2021, ne divento unico proprietario. Nel 2022 e 2023 vengono eseguiti lavori di ristrutturazione nelle parti comuni e nelle singole unità che hanno fruito del superbonus e quest'anno venderò l’appartamento. Aggiungo che non ho trasferito la mia residenza nell'appartamento. La vendita subirà la tassazione del 26% sulla plusvalenza realizzata in base alla nuova lettera b-bis) dell’articolo 67, comma 1, del Tuir (Dpr 917/1986)? Se sì, come verrà calcolata?
Riguardo all'affrancamento dei titoli ex articolo 1, comma 52, della legge 213/2023 (di Bilancio per il 2024), agli effetti della determinazione delle plusvalenze, alla voce riguardante «i titoli, le quote o i diritti negoziati nei mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di negoziazione» si possono collegare anche i fondi di investimento? Pertanto, anche tali fondi potrebbero beneficiare dell'imposta sostitutiva del 16 per cento?
Chiedo se rientro nell'esenzione dall'imposta sulla plusvalenza da superbonus al 110 per cento, nel caso di vendita di un appartamento da me acquistato a dicembre 2002. L'immobile è stato la mia residenza dal 2002 al 2008, poi ha costituito la residenza di mia madre dal 2002 all'agosto 2019 e, infine, è stato locato per quattro anni. I lavori condominiali trainanti e quelli interni trainati, che hanno goduto del 110 per cento, sono iniziati nel 2022 e sono stati ultimati a fine 2023. Nel caso di risposta negativa, il calcolo dell'imposta tiene conto della rivalutazione Istat dell'immobile dal 2002 a oggi?
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