Modulo Adv senza contenuti
{ "slot": "Top" }
14 quesiti trovati
Previdenza e pensioni
Al datore di lavoro di una badante è stato notificato un avviso di accertamento di debito Inps, per mancato versamento di contributi a favore della dipendente. Dopo tre giorni dalla notifica, il datore è deceduto e i chiamati all'eredità sono venuti a conoscenza dell’avviso a termini di pagamento ormai scaduti. Tali soggetti devono ricevere una nuova notifica per pagare o, eventualmente, contestare l’avviso? Si precisa che la successione non è ancora avvenuta.
Alla morte di mia mamma, la badante aveva maturato 42 giorni di ferie, che le ho corrisposto nell'ultima busta paga; al momento del pagamento dei contributi, non sono però riuscita a calcolare e pagare, attraverso il portale dei pagamenti, i contributi dovuti per le ore relative a quei giorni di ferie non goduti. Sulla base di quanto comunicato dall'Inps, per la determinazione dell'importo da versare avrei dovuto aumentare il numero delle ore lavorate nel trimestre di quello relativo alle ferie non godute, ma il programma di calcolo automatico non accetta quel totale di ore, in quanto troppo alto. Come devo comportarmi?
Contenzioso
Più di un anno fa, una persona ha prestato - pur in assenza di un contratto - attività lavorativa di badante per un privato, nell'abitazione dell'assistito, per un mese, quotidianamente e continuativamente tutti i giorni. A oggi, la prestazione non risulta ancora pagata; il credito ammonta a mille euro. Quali sono i termini della prescrizione del credito per l'attività lavorativa svolta in questo caso? Si applicano le norme previste per i crediti da lavoro dipendente?
A tre anni dal decesso di mia zia, ho ricevuto, in qualità di erede, un accertamento Inps relativo ai contributi versati per la sua badante. Premetto che all'epoca dei fatti la zia era tutelata da un amministratore di sostegno, che operava a mezzo di un patronato per quanto concerne le operazioni di assunzione, licenziamento, pagamento di chi si occupava di lei. Inoltre, ritengo di avere rilevato un errore nell'accertamento, in quanto si tratta probabilmente di mancata comunicazione di un avvicendamento tra una badante e l'altra, e non di mancato versamento. Chiedo se sia una procedura corretta, da parte mia, inviare una raccomandata all'Inps allegando il decreto di nomina dell'amministratore stesso. È lui, o chi da lui incaricato, il responsabile di eventuali errori e della risposta dovuta entro trenta giorni, a supporto della quale avrei solo la mia memoria, ma non sarei in grado di produrre documentazione?
Rapporto di lavoro privato
Al fine di garantire la migliore assistenza a un familiare fragile, affetto da importanti patologie, utilizzo la collaborazione di alcune assistenti, in grado di garantire una copertura per 24 ore al giorno. Di recente, il figlio di una di esse ha contratto la tubercolosi, per cui, allo scopo di evitare il rischio di contagio, ho chiesto alla madre di assentarsi finché non fosse stata in grado di esibire un documento medico ufficiale che attestasse la sua idoneità a prestare l'assistenza in sicurezza. Questo periodo è durato due settimane, che ho retribuito interamente. È corretta questa modalità oppure, visto che non si è trattato di malattia del dipendente, posso scalare dalle future retribuzioni quanto pagato per queste giornate non lavorate?
La comunicazione sui lavori usuranti va inviata anche in caso di rapporti di lavoro domestico (nello specifico si tratta di una badante) durante i quali si svolgono 64 notti in un anno? In caso di risposta affermativa, qual è il limite di notti che fa scattare l'obbligo?
Sono in attesa di convocazione, quale datore di lavoro, per la definizione della pratica di emersione per la badante di un mio familiare. Nel frattempo ho dovuto interrompere il rapporto per giusta causa e chiedo qual è la procedura da seguire per comunicare la cessazione al ministero dell'Interno, visto che ancora non ho ricevuto alcuna comunicazione, neanche da parte dell'Inps, per la registrazione del rapporto.
Vorrei avere un chiarimento sulle ore di riposo spettanti a una badante convivente con l'assistito. In particolare chiedo se le 12 ore infrasettimanali possono essere distribuite come 2 ore al giorno per 6 giorni oppure le 2 ore minime giornaliere per recupero psicofosico sono aggiuntive alle 12 ore sopra menzionate.
Mia madre è invalida al 100% con assegno di accompagnamento. Nel caso di assunzione di una badante, che contratto devo applicare? Il fatto di percepire un'indennità di accompagnamento porta ad applicare il contratto per non autosufficienti?
Vorrei verificare il requisito contributivo della Naspi, considerando le seguenti condizioni:-il 30 giugno 2013 ho cessato un'attività come lavoratore autonomo;-nel 2014 ho avuto l'autorizzazione al versamento dei contributi volontari (a oggi mai versati);-dal 4 dicembre 2017 al 2 febbraio 2018 ho lavorato come badante, per 25 ore settimanali.Versando un mese di contributi volontari riferito all'ultimo trimestre 2017 (ottobre-dicembre) acquisirei il requisito contributivo (tre mesi di contributi negli ultimi quattro anni) per aver diritto alla Naspi?
Una colf viene assunta a tempo determinato dal 1°dicembre 2016 al 30 novembre 2017, ma viene licenziata il 30 settembre 2017. Il datore di lavoro deve lasciar trascorrere sei mesi di tempo dalla data del licenziamento, prima di poter procedere all’assunzione a tempo indeterminato di una nuova colf per le medesime mansioni (ex articolo 24 del Dlgs 81/2015)? Lo stesso principio vale anche per le successive assunzioni a tempo determinato oppure il diritto di precedenza è previsto solo tra azienda e dipendente e non nel rapporto di lavoro con colf e badanti, visto il particolare rapporto di fiducia che deve sussistere tra datore di lavoro e lavoratore e considerato che la prestazione viene svolta all’interno delle mura domestiche del datore di lavoro?
Ho letto con interesse l'approfondimento dell'Esperto risponde di lunedì 9 ottobre, che trattava l'argomento della pensione di reversibilità. Ma nelle pagine non si accennava al vincolo dei dieci anni di convivenza matrimoniale, né dell'altro requisito relativo al non superamento della differenza di età di 20 anni tra i coniugi. Queste condizioni sono in vigore, sono state abolite o non sono mai esistite?
Smart24 Lavoro
Smart24 Superbonus
Modulo24 Famiglia
Modulo24 Società
Modulo24 Accertamento e Riscossione
Smart24 Fisco