CONTI COINTESTATI, VALE LA CLAUSOLA FATTA «IN VITA»
La banca ha bloccato un conto corrente a firma disgiunta, le cui clausole contrattuali prevedono il principio secondo il quale, dopo il decesso di un cointestatario, ogni contitolare del conto, in difetto di opposizione scritta di altro cointestatario (o erede del cointestatario premorto), mantiene la facoltà di operarvi disgiuntamente. Ciò anche dopo che ho presentato la denuncia di successione, che riportava i dati della consistenza patrimoniale del de cuius (cointestatario) al giorno del decesso, ex articolo 48 del testo unico in materia sulle successioni. Secondo la banca, per lo svincolo delle somme depositate devono essere d’accordo tutti gli eredi del defunto. È legittimo tale comportamento?
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