Fiscalizzazione degli abusi quando non sono sanabili
Nel 1960 è stata richiesta e autorizzata la costruzione di un fabbricato in area agricola. Nel 1974 è stato richiesto e autorizzato un intervento di ristrutturazione edilizia. Lo stato attuale del fabbricato, rappresentato sugli elaborati grafici, era difforme da quanto autorizzato nel 1960, senza indicazione di opere difformi. Analogamente, nel 1989, è stato richiesto e autorizzato un intervento di ristrutturazione; come in precedenza, lo stato attuale del fabbricato rappresentato era difforme dallo stato autorizzato. Nel 1999, poi, è stato richiesto e autorizzato un intervento di ristrutturazione. Si ripete la medesima problematica. Oggi, per vendere l’immobile, è necessaria una sanatoria. A seguito delle varianti del piano regolatore generale comunale (Prgc), una parte delle opere non è assentibile (mentre al momento della loro realizzazione lo era) e quindi sarà necessaria la fiscalizzazione. Non sono presenti agibilità e comunicazioni di fine lavori per alcuna delle pratiche citate. È individuabile una soluzione che non sia così onerosa per il committente che, a oggi, si trova costretto a sanare un edificio partendo dal 1960, visti, tra l’altro, i mancati controlli da parte dell’ufficio tecnico del Comune relativi alla regolarità dell’edificio?
Quesito con risposta a cura di
Massimo Sanguini
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