Il diritto di recesso sul bene che è stato acquistato online

Dopo aver effettuato un acquisto tramite una pagina Instagram, e dopo avere ricevuto il prodotto in questione (impermeabile per cane), vorrei poter fare il reso, in quanto il prodotto stesso non mi soddisfa. Ma la proprietaria della pagina si rifiuta e propone di rilasciarmi un un buono per la stessa cifra. Vorrei sapere se esiste un diritto di ripensamento anche in questa situazione.

Diritto

Sono titolare di un’attività di vendita al dettaglio di prodotti alimentari. Ricevo l’ordine via internet (attraverso il canale della mia app) e, successivamente, al fine di garantire la freschezza dei prodotti, mi accordo per il ritiro della merce, a cura del cliente, nel mio deposito/magazzino, oppure trasmetto l’ordine a una ditta che si occupa della consegna direttamente al domicilio del consumatore finale. Vorrei sapere se queste modalità di esercizio della mia attività rientrano nell'ambito del commercio elettronico indiretto, con tutto ciò che ne consegue anche in merito agli obblighi di documentazione fiscale e Iva.

L'e-commerce indiretto di prodotti alimentari

Nel 2021 avevo acquistato un biglietto aereo ma, causa Covid, il volo è stato cancellato. La compagnia aerea mi ha risarcito con un voucher spendibile entro un anno dalla cancellazione. Il problema è che non ci sono più le opportunità per prendere un volo. Ho chiesto alla compagnia di rimborsarmi l'importo ma mi hanno risposto che l'unica possibilità di risarcimento risarcimento è il voucher. Come posso avere indietro il mio denaro?

Il diritto al rimborso del volo cancellato causa Covid

Ad aprile 2022 ho prenotato due biglietti aerei di andata e ritorno con destinazione Isole Vergini e scali intermedi. A fine giugno la compagnia aerea mi ha comunicato una modifica del piano voli che avrebbe reso il viaggio molto più disagevole, per cui ho cercato e trovato combinazioni migliori. Il cambio dei biglietti è avvenuto a costo zero, ma il prezzo del pacchetto vacanza ha subìto una maggiorazione di alcune centinaia di euro in conseguenza del cambiamento delle tratte e di alcune date. Ho diritto al rimborso del maggior costo e a un indennizzo per il disagio?

Il rimborso dei maggiori costi se il volo è riprogrammato

Con la mia famiglia dovevo imbarcarmi per una crociera nell'Adriatico. Purtroppo, al controllo dei documenti, mia moglie non aveva nè la carta d'identità valida per l'espatrio nè il passaporto e quindi nessuno di noi si è imbarcato e la crociera, già pagata, è sfumata. Avendo assicurato al controllo che mia moglie - o meglio l'intera famiglia - avrebbe fatto a meno di fare escursioni restando sulla nave, mi è stato risposto che la nave poteva essere controllata e mia moglie poteva essere considerata clandestina. Ma la nave non è considerato territorio dello Stato? Restando a bordo non avremmo messo piede in altri Stati.

Crociere in Europa: niente imbarco senza carta valida per l'espatrio

Avevo per tempo prenotato il ristorante per festeggiare la prima comunione di mio figlio. Purtroppo, nel giorno della cerimonia, il bambino è stato male in chiesa ed è finito all’ospedale per accertamenti. A quel punto abbiamo immediatamente avvisato dell'accaduto il ristoratore, il quale però pretende di avere l’intero importo pattuito, come se fossimo effettivamente andati a mangiare.È lecita questa richiesta?

Prestazione «impossibile»: vanno rimborsate le spese

Il nostro condominio ha stipulato un contratto per fornitura gas con una compagnia; in esso si legge che ha scadenza nel 2024. Si chiede se, ritenendo il prezzo della fornitura più alto di quello proposto dalla concorrenza, sia possibile la rescissione anticipata del contratto in questione.

Contratto gas, sì al recesso anteriore alla scadenza

Ho acquistato un robot aspirapolvere su consiglio di una mia amica, ma dopo qualche giorno mi sono pentita della scelta. Posso restituirlo e chiedere il rimborso del prezzo? Non ho aperto la confezione e ho ancora lo scontrino. Se il negoziante rifiutasse di rimborsarmi, che alternative ci sono?

No al diritto di ripensamento su beni acquistati in negozio

Ho acquistato - in un punto vendita afferente a una nota catena di distribuzione - una mozzarella recante (tra l'altro) sulla confezione la dicitura «senza lattosio», con la specificazione, però, che la mozzarella stessa contiene una quantità di lattosio inferiore allo 0,01 per cento. Ora, anche se detta (minima) quantità di lattosio consente - di per sé - di annoverare la mozzarella in questione tra i prodotti lattiero-caseari privi di lattosio, c'è da chiedersi se il tenore "letterale" della prima indicazione citazione («senza lattosio»), sia potenzialmente in grado di ingenerare in un consumatore allergico al lattosio una qualche confusione circa la "totale" assenza del lattosio stesso.Chiedo, peraltro, se la "fictio iuris" di equiparare un minimo tenore di lattosio a un prodotto che ne sia privo possa scagionare il venditore/produttore in caso di "danno da consumo".