Le comunicazioni al locatore in caso di affitto d'azienda

Sono conduttore di un locale commerciale dove svolgo attività di cartoleria. Intendo affittare l'attività stipulando un apposito contratto. Trattandosi di affitto di azienda, e non di cessione dell'attività, che richiederebbe  una preventiva autorizzazione da parte del locatore, può quest'ultimo opporsi al fitto dell'attività?
Mi pare anche che in questo caso non sarebbe neanche necessario comunicare al locatore il nominativo della nuova ditta che gestirà la cartoleria, in quanto non si tratta di una cessione dell'attività.


Immobili

In occasione di opere di ristrutturazione edilizia, può accadere che sia compromesso, più o meno intensamente, il pacifico godimento di unità immobiliari locate. Vorrei sapere se si è affermata una prassi per la riduzione (e, se sì, in quale misura) dei canoni pattiziamente concordati a ristoro del disturbo che tali iniziative possano arrecare ai locatari.

Lavori nell'immobile locato: possibile ristoro all'inquilino

Dal 2005 sono intestatario di un appartamento in diritto di superficie, ricevuto per donazione da parte di mio padre. Questo immobile è stato edificato a metà degli anni '80 in cooperativa edilizia e comprato da mio padre nel 1987. Dato che intendo venderlo, ho dato delega a un agente di recarsi in Comune per avviare le pratiche di trasformazione del diritto di superficie in proprietà privata e rimozione del vincolo di prezzo massimo di cessione (affrancazione). L'agente, dopo aver parlato con l'ufficio del Comune, mi ha comunicato che è sufficiente la trasformazione in diritto di proprietà per vendere l'immobile al prezzo di mercato e non è necessaria la rimozione del vincolo (affrancazione). Io invece sapevo che erano necessarie entrambe le procedure (trasformazione e affrancazione). La sentenza 210/2021 della Corte costituzionale sembra dare ragione al Comune, però sul sito internet del medesimo ente risulta che per vendere a prezzo di mercato sono necessarie entrambe le procedure. Di chiede pertanto il parere dell'esperto.

Vendita di alloggio popolare e vincolo del prezzo massimo

Vorrei sapere se la certificazione energetica che scade quando è in corso il contratto di locazione di un immobile, deve essere rinnovata. Inoltre la certificazione energetica deve essere in corso di validità alla data del rinnovo o della proroga del contratto di locazione?

Ape necessaria in sede di stipula del contratto di locazione

Al termine della locazione, con pagamento anticipato, di un box, il locatario risulta irreperibile. Dato che il proprietario ha motivo di ritenere che nel box siano rimasti alcuni mobili, quale procedura deve seguire per rientrare in possesso della disponibilità del suo box? E come si dovrà comportare se effettivamente nel box dovesse rinvenire mobili e altri oggetti di proprietà dell'inquilino?

Se l'inquilino è irreperibile al termine della locazione

Una società di capitali possiede un immobile concesso in locazione a un'altra società di capitali. Il contratto è stipulato "per uso deposito", con la clausola in base alla quale «la conduttrice dichiara che le attività che verranno da essa esercitate nell'immobile non comporteranno contatti con il pubblico degli utenti e dei consumatori». In caso di vendita dell'immobile, esiste un diritto di prelazione in capo alla società conduttrice?

Il conduttore del deposito non ha diritto di prelazione

Un contratto a uso abitativo 4+4 è stato stipulato nel 2012 e prorogato tacitamente nel 2016. Nel 2020 non si è provveduto a rinnovarlo/prorogarlo con comunicazione tramite modello Rli (registrazione locazioni immobili) all'agenzia delle Entrate. Attualmente il contratto è ancora in essere, e le parti hanno continuato a versare l'imposta di registro. È possibile inviare un Rli tardivo per il mancato rinnovo del 2020? In caso di risposta positiva, quali sono le sanzioni da versare?

L'omessa comunicazione della proroga del contratto

Nel marzo 2017 è stato sottoscritto e registrato un contratto di locazione abitativo 4+4. Nella clausola rubricata «Aggiornamento del canone» è stabilito che «la "Parte Locatrice" - per il primo quadriennio - dichiara di optare per il regime fiscale della "cedolare secca" di cui all'articolo 3 della legge 23/2011, sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione. Di conseguenza, la "Parte Locatrice" - per il primo quadriennio - rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone Istat». Nell'ottobre 2022 l’immobile oggetto del citato contratto di locazione viene ceduto. È possibile che il nuovo proprietario chieda al locatario - che non è cambiato - l'aggiornamento del canone secondo i dati Istat a partire dal 2017?

Per la cedolare secca canone indicizzabile dopo la vendita

In un condominio servito dal teleriscaldamento si è reso necessario sostituire i misuratori di calore delle singole unità immobiliari. Si chiede un parere circa la ripartizione del costo del misuratore tra proprietario e conduttore.

Spetta al proprietario la spesa per il misuratore di calore

Nel caso in cui proprietario e inquilino decidano di non applicare la rivalutazione Istat sul canone di locazione, esiste un obbligo di registrazione di tale accordo?