Le condizioni per l'Iva al 10% sulle utenze condominiali

In un condominio diviso in tre scale, l'accesso agli appartamenti a uso residenziale avviene attraverso un ingresso posto sul retro del fabbricato, mentre i negozi accedono singolarmente dal lato opposto, sul fronte strada, e non fruiscono per la loro collocazione a nessun titolo delle utenze condominiali (ascensore e scale).
Nelle prime due scale ci sono solo appartamenti  e nella terza ci sono anche due studi professionali, di cui uno a uso promiscuo.
Facendo riferimento all'interpello 142/2021, che tratta dell'aliquota agevolata del 10% sulle utenze condominiali, è corretto chiedere l'Iva al 10% per le prime due scale che presentano esclusivamente immobili adibiti a uso residenziale, senza chiederlo per la scala dove sono presenti i due studi professionali?

Fisco

Una ditta individuale italiana vende carburante e autovetture usate. Le autovetture vengono acquistate all'asta, via internet, da una società con sede in Germania. L'acquisto viene fatturato dalla succursale italiana di Milano, senza applicazione dell'Iva (regime del margine per beni usati). Le spese accessorie di trasporto e le commissioni d'asta vengono fatturate dalla sede di Berlino senza applicazione di Vat. Quando riceviamo la fattura Italiana relativa alla vettura, la registrazione avviene con il regime del margine mentre, quando riceviamo le fatture tedesche relative alle spese accessorie, emettiamo le autofatture con applicazione dell'Iva, che consideriamo indetraibile. Vorrei sapere se la nostra procedura è corretta.

Gli adempimenti Iva per le auto usate che arrivano dalla Germania

La somministrazione tramite reti distributive (diverse da quelle urbane) di gas di petrolio liquefatto (Gpl), per uso domestico (con la finalità di cottura cibi e produzione di acqua calda immessa anche nell'impianto di riscaldamento a mezzo tubazioni e radiatori) è fatturata con aliquota Iva al 22 per cento. Questa impostazione, per questioni di equità, contrasta con le aliquote applicate al gas di città (5 per cento), alla fornitura di elettricità (10 per cento) e allo stesso Gpl immesso in bombole (10 per cento). Si chiede quindi se sia corretta la non applicazione dell' aliquote Iva ridotta.

Gpl domestico a con Iva ridotta se arriva tramite rete

Una Srl possiede alcuni immobili (terreno agricolo e fabbricati A/2 e D/7), acquistati dopo il 1973, che in bilancio sono indicati come rimanenze di magazzino (immobili merce). Volendo fruire delle agevolazioni fiscali per la trasformazione delle Srl in società semplice (articolo 1, commi 100 - 106, della legge 197/2022, di Bilancio 2023), si chiede se, ai fini Iva, gli immobili abitativi sono esenti mentre gli immobili strumentali devono essere assoggettati all'imposta.

Da Srl a Ss: il regime Iva per l'assegnazione degli immobili

Un professionista in regime ordinario, a ottobre 2022 emette erroneamente una fattura, in base all'articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014 (regime forfetario), verso un Comune. Solo a febbraio 2023 si accorge di aver emesso la fattura nel regime errato. È possibile emettere ora una nota di credito nei confronti del Comune annullando la fattura emessa con il regime forfetario e generando una nuova fattura in regime ordinario senza creare confusione nella contabilità dell'Ente?

La nota di credito se la fattura indica per sbaglio il forfait

Un avvocato deve emettere fattura a soggetto Iva italiano per un accordo transattivo con una società estera per il recupero di un'imbarcazione. Si chiede se deve applicare l'Iva al 22 per cento.

Iva ordinaria per la fattura B2B sull'accordo transattivo

Una società del settore edile ha emesso a maggio 2021 fattura elettronica verso una pubblica amministrazione. La fattura è stata accettata dallo Sistema d'interscambio (Sdi) ma rifiutata dalla Pa. Non è stata emessa nota di credito a storno di tale fattura ma è stata emessa una nuova fattura, questa volta accetta dallo Sdi e dalla Pa. La fattura rifiutata non è state registrata sui registri Iva e quindi la dichiarazione Iva è stata presentata considerando la seconda fattura accettata dalla Pa. Come si deve procedere per regolarizzare la posizione? Può essere considerato una violazione formale la non emissione della nota credito e la non registrazione della fattura considerato che questo non incide sulla determinazione della base imponibile e sul versamento dell'imposta?

Quando non registrare le fatture «scartate» è violazione formale

Un contribuente ha ricevuto una comunicazione da parte dell'agenzia delle Entrate di riconoscimento di un maggior credito Iva relativo all'anno di imposta 2019 (Iva 2020). Questo credito è stato poi confermato da un ufficio provinciale. È corretto presentare dichiarazione Iva integrativa 2020 (per l'anno 2019) e poi indicare il citato credito anche nella dichiarazione Iva da presentare nell'anno 2024 per l'anno di imposta 2023, in cui l'Integrativa sarà presentata? In quale rigo della dichiarazione integrativa 2019 (Iva 2020) occorre indicare il maggior credito? Nel rigo Vx3 oppure nel rigo Vl8?

La dichiarazione integrativa del maggior credito comunicato dall'Ade

Un distributore di carburante effettua cessioni di gasolio per autotrazione ad autotrasportatori Ue. Può considerare le cessioni come intracomunitarie ed effettuare la fatturazione non imponibile Iva, ex articolo 41, comma 1, del Dl 331/1993?

Iva nazionale per il gasolio all'autotrasportatore Ue

Ho defiscalizzato un registratore di cassa telematico, perché non lo uso più, in quanto sono passato a un sistema di scontrini online e invio i corrispettivi direttamente al portale dell'agenzia delle Entrate. Non mi è chiaro come mi devo comportare adesso, e cioè se è possibile vendere l’apparecchio oppure se, pur essendo defiscalizzato, devo conservarlo per dieci anni, come i documenti fiscali.