Per il bonus di 200 euro rileva solo la retribuzione imponibile

In riferimento al bonus una tantum da 200 euro spettante ai lavoratori subordinati nel mese di luglio 2022, si chiede se nel limite di reddito dei 35mila euro previsto per l'attribuzione dello sconto contributivo dello 0,8 per cento (requisito essenziale per beneficiare del bonus),  si debbano considerare tutti i redditi posseduti dal dipendente - quindi anche eventuali redditi derivanti da partecipazioni in società - oppure vada considerata la sola retribuzione imponibile derivante dal rapporto di lavoro, visto che si fa espressamente riferimento, come requisito di base, al rispetto del limite della retribuzione mensile, da intendersi come retribuzione imponibile ai fini previdenziali, di 2.692 euro. 

Lavoro e previdenza

In considerazione del fatto che «La norma prevede che i datori di lavoro sono tenuti a comunicare la cessazione dei rapporti di lavoro entro i cinque giorni», si chiede se l'invio dell'Unilav dev'essere effettuato necessariamente dopo la cessazione del rapporto di lavoro, o se è ammissibile anche l'invio nei cinque giorni precedenti.

L'Unilav va inviato prima della cessazione del rapporto

Il 2 gennaio 2023 è stata avviata una procedura di licenziamento, secondo quanto disposto dall'articolo 7 della legge 604/1966, tenendo nel contempo il lavoratore in permesso retribuito fino al termine della procedura stessa. Essa, a seguito di alcuni rinvii, si è conclusa il 10 marzo 2023 con un verbale di mancato accordo, a seguito del quale l'azienda ha inviato, il 22 marzo 2023, una pec (posta elettronica certificata) al lavoratore per comunicargli la cessazione del rapporto di lavoro. Sul modello Unilav e su Uniemens è corretto inserire, come data di cessazione del rapporto di lavoro, il 22 marzo 2023, erogando l'indennità sostitutiva del preavviso?

La risoluzione del rapporto e le comunicazioni richieste

In un'azienda che applica il Ccnl del Terziario Confcommercio dobbiamo assumere una dipendente a tempo determinato in sostituzione di maternità. La dipendente da sostituire ha una data presunta del parto fissata per il 18 luglio 2023, ma ancora non ha deciso da quando far decorrere il congedo obbligatorio. Il Ccnl prevede che l'assunzione in sostituzione possa «avvenire con un anticipo fino a due mesi rispetto al periodo di inizio del congedo». Si chiede pertanto se, anche non avendo una data certa di inizio astensione obbligatoria, si possa assumere la sostituta con data 1° aprile 2023.

Maternità: da quando può decorrere il contratto per la sostituzione

Una ditta, che svolte attività di catering e organizzazione di eventi, si avvale di un dipendente che svolge mansioni amministrative part time. Occasionalmente, durante alcuni eventi, l'azienda, d'accordo con il lavoratore, vorrebbe impiegarlo anche come barista, dovendosi occupare di spillare bevande e/o somministrare alimenti. È possibile che il dipendente in questione svolga entrambe le mansioni? In che modo dovrebbe essere inquadrato?

Tra le mansioni promiscue s'individua quella prevalente

Una Srl, che opera nel settore legno-artigiano, per garantire la piena presenza ai turni di lavoro di alcuni dipendenti, ha deciso di contribuire al sostenimento di determinate spese in favore dei familiari dei dipendenti, nello specifico: - spese per campi estivi o scuole vacanze nel periodo estivo, fino all'importo massimo di 750 euro per ciascun impiegato; - spese per l'assistenza familiare di genitori anziani o non autosufficienti degli operai, per l'importo massimo di tremila euro. L'azienda può concedere tali somme tramite una delibera del consiglio di amministrazione, senza la sottoscrizione di un accordo sindacale? Tali spese e servizi concorrono, o no, a formare reddito di lavoro dipendente per i percipienti? L'agevolazione fiscale può essere estesa anche agli amministratori della Srl, regolarmente iscritti sia alla gestione artigiani Ivs sia alla gestione separata Inps (per il compenso come amministratori)?

Servizi di welfare ammessi anche senza accordi sindacali

Un lavoratore, cui si applica il Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro) Trasporto e logistica (magazzini generali), ha presentato in ritardo di oltre due mesi la domanda di congedo parentale al datore di lavoro. Nel Lul (libro unico del lavoro) il periodo di gennaio e febbraio era stato indicato come permesso non retribuito. A detta del lavoratore, il sindacato di riferimento ha confermato che il datore di lavoro è obbligato a riaprire i cedolini e anticipare la maternità. Il Ccnl di riferimento non specifica alcunché. L'azienda ha effettivamente questo obbligo, anche se la domanda è stata consegnata ben oltre la scadenza?

Congedo parentale, l'indennità decorre dalla domanda all'Inps

Per una ditta individuale, un bar che applica il Ccnl Turismo pubblici esercizi, è possibile assumere con contratto di lavoro intermittente persone, con la mansione di baristi e professioni assimilate, che hanno un'età compresa tra i 25 e i 54 anni rifacendosi alle mansioni previste dal regio decreto 2657/1923 oppure i limiti previsti, cioè lavoratori con età inferiore a 25 anni o superiore a 55, sono un requisito inderogabile?

Il barista può essere assunto con contratto intermittente

Se un’azienda passa dal settore industria al settore commercio, a seguito di variazione dell’attività svolta, è necessario variare anche il contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di riferimento, applicato all’unico dipendente? Il dubbio verte in particolare su che cosa significhi il concetto di "irriducibilità delle retribuzioni", in caso di variazione del contratto collettivo. Nel caso specifico, l’azienda, a partire dal 1° febbraio 2023, è passata dal contratto Lapidei industria, che eroga 13 mensilità, al contratto Commercio, che ne eroga 14. L’azienda deve garantire la stessa retribuzione mensile o la stessa retribuzione annua lorda (Ral)?

Il superminimo non è riducibile nel passaggio a un diverso Ccnl

Una ditta di autotrasporti per conto terzi ha alle proprie dipendenze esclusivamente personale con mansioni di autista. Ai fini dell'orario di lavoro, la discriminante per l'applicazione dell'orario di 47 ore settimanali (9,40 ore giornaliere), in luogo delle 39 ordinarie (7,80 ore giornaliere), è solo sulla base delle mansioni svolte oppure il personale viaggiante è identificato soltanto negli autisti assunti al livello 3° e 3° super e, quindi, per un autista con qualifica diversa (ad esempio, 4, 5, o 2) deve sempre essere considerato l'orario settimanale di 39 ore (7,80 giornaliere)?