Variazione Docfa: decorrenza ed effetti ai fini dell'Imu
Una società ha da sempre determinato e versato l'Imu, relativa a una unità immobiliare di proprietà, basandosi sui dati di accatastamento (C/1) e rendita indicati in un avviso di accertamento catastale dell’agenzia delle Entrate. Dopo diversi anni, a seguito di una verifica effettuata dai tecnici della società, è stato appurato che la corretta classificazione dell’immobile era D/8 e la stessa agenzia delle Entrate, in seguito a una proposta di rendita catastale tramite Docfa, ha emesso un nuovo avviso di accertamento catastale, con dati rettificati come da proposta. In seguito a questa correzione, e avendo versato per anni l’imposta Imu in misura maggiore rispetto a quella determinata in base ai nuovi dati catastali, la società ha presentato istanza di rimborso della maggiore imposta versata, relativa alle annualità per cui non risultavano scaduti i termini per il rimborso. L’agenzia delle Entrate ha negato tale rimborso, sostenendo l'inefficacia retroattiva della variazione Docfa. Esistono orientamenti o giurisprudenza a favore della retroattività della rettifica?
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